A. I. S. I. Uncategorized Come sono fatti gli stadi di calcio: la complessità ingegneristica dietro le icone sportive

Come sono fatti gli stadi di calcio: la complessità ingegneristica dietro le icone sportive

Come sono fatti gli stadi di calcio_ la complessità ingegneristica dietro le icone sportive

Anche se ora le partite si possono seguire da casa e le scommesse sui risultati vengono piazzate con le migliori app di scommesse sul calcio, niente batte il fascino dell’esperienza negli stadi. Quando si è in questi templi dello sport non ci si pensa, ma gli stadi rappresentano anche sfide ingegneristiche straordinarie. La loro progettazione richiede un perfetto equilibrio tra esigenze architettoniche, vincoli strutturali e obiettivi di funzionalità e sicurezza. Il tutto senza scordare la visibilità che devono avere tutti gli spettatori. Vediamo quindi quali sono alcune delle cose da tenere a mente nella progettazione, quali sono i materiali più indicati e molto altro:

Le tre grandi sfide

Oggigiorno si preferisce di gran lunga ristrutturare vecchi stadi piuttosto che ripartire da zero. Secondo i dati forniti dalla FIGC, infatti, negli ultimi 10 anni sono stati costruiti solo 159 stadi in tutta Europa. Alle volte, però, è necessario, come quando la struttura esistente non ha la capienza per soddisfare le richieste di pubblico. In tal caso, ci sono tre problemi fondamentali che gli ingegneri si trovano ad affrontare:

Grandi distanze tra i supporti verticali

La necessità principale è quella di mantenere l’area centrale – il campo di gioco – libera da pilastri, torri o muri. In strutture più piccole, la cosa non è così difficile come nel caso degli stadi. Ragion per cui solitamente viene favorita la soluzione di una struttura ad anello, o ovale, aperta. Questa necessita di molti supporti disposti lungo tutto il perimetro. Le coperture, inoltre, sono parziali che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, sono più difficili da progettare di quelle totali.

Carichi elevati sulle strutture di copertura

Le coperture devono sopportare il peso di neve, animali, detriti e varie sollecitazioni atmosferiche tra cui quella del vento che, come sapranno coloro che si sono svegliati vedendo che durante il temporale erano stati divelti cartelli stradali, non è per niente da sottovalutare. Tra i carichi vanno però anche considerate le luci e gli impianti audio che spesso si trovano proprio adesi alla volta. Quando la copertura è parziale bisogna anche pianificare delle strutture tridimensionali capaci di scaricare il peso della copertura stessa e di quello che vi è sopra a terra in tutti i punti della circonferenza esterna. Il tutto, ovviamente deve anche essere esteticamente bello, se possibile.

Carico della folla compatta

Ovviamente, uno stadio è una struttura che ospita decine di migliaia di persone. Ragion per cui è necessario che gli spalti, spesso gremiti, siano in grado di reggere il peso. Eppure le arene, e strutture dedicate ad accogliere moltissime persone esistono da sempre. Basta pensare al Colosseo. E allora come mai la cosa è tutt’ora così problematica?

Sostenere la folla

La maggior parte degli edifici sono fatti per sostenere un gran numero di persone, basti pensare ai musei. Eppure quando si parla di stadi bisogna tenere presenti due cose:

  1. L’entità della folla, che arriva anche a 90.000 persone, come nel caso del Wembley Stadium
  2. Il fatto che la folla si sposta tutta insieme

Tante persone che si saltano e, in generale, si muovono in contemporanea corrispondono a un notevole carico dinamico che la base dello stadio deve sopportare. La quantità di energia che devono assorbire i pavimenti è veramente enorme, anche perché, se non dissipata, deve uscire da qualche parte. Questo porterebbe a danni alla struttura che potrebbero rivelarsi fatali per il pubblico, non rendendo lo stadio sicuro. Un tempo, tutti questi aspetti andavano calcolati esclusivamente a mano. Oggi ci vengono in aiuto i software che permettono di modellare e simulare il comportamento delle strutture sotto carico. Infine, un grande aiuto ai fini di costruire stadi più sicuri sono stati i materiali. Questi sono i più utilizzati:

  • Acciaio: Ideale per le coperture leggere, come nella Commerzbank-Arena di Francoforte, dove le tensostrutture in acciaio combinano leggerezza e resistenza.
  • Legno lamellare: Utilizzato in coperture totali per la sua leggerezza e versatilità estetica.
  • Calcestruzzo armato: Impiegato principalmente nelle tribune e nei supporti delle coperture per la sua capacità di resistere a carichi elevati.

L’eccellenza all’opera

Tutto quello che abbiamo appena scoperto sulla progettazione di uno stadio ci permette di apprezzare ancora di più alcune delle strutture più famose del mondo, ad esempio lo Stadio di Wembley a Londra. La sua copertura è sostenuta da un arco in acciaio che permette di mantenere il campo completamente libero da supporti verticali. Questo non solo garantisce una visione ottimale da ogni posto, ma rappresenta anche una soluzione ingegneristica unica per gestire carichi elevati.

L’Allianz Arena di Monaco di Baviera, invece, si distingue per la sua facciata di pannelli gonfiabili in ETFE, un materiale leggero e resistente che contribuisce anche all’efficienza energetica dello stadio.

Sostenibilità: la prossima challenge

Adesso che abbiamo perfezionato la costruzione di stadi sicuri, si apre una nuova challenge: in un pianeta in piena crisi climatica servono strutture autosufficienti. È quindi in atto una rivoluzione, se vogliamo, di cui è figlio il Kaohsiung World Stadium a Taiwan, la cui copertura è interamente rivestita di pannelli fotovoltaici, rendendolo un modello di efficienza energetica.

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